Biodinamica e osteopatia…..nuovi orizzonti

Prima di affrontare l’argomento sulla biodinamica e delle sue implicazioni attraverso l’osteopatia, vorrei iniziare ringraziando René Briend (osteopata D.O.M.R.O.F.) per avermi aperto le porte in questo percorso straordinario di conoscenza alla riscoperta dell’ “Origine della Vita” e di come possa esprimersi, attraverso le sue leggi, nel  corpo umano.

Ricordiamoci che la struttura della quale spesso ci occupiamo, non è altro che un sistema vivente.

L’ osso “respira”, non è cemento armato; ma può presentare, assieme ai tessuti con cui collabora,  maggiore o minore flessibilità, maggiore o minore vitalità. Siamo un “sistema” che all’origine non è altro che “forma liquida”, impregnata di una Forza in grado di stimolare questo “progetto”  di crescita e di sviluppo racchiuso nella “memoria” cellulare. I nostri organi e i nostri tessuti crescono e si sviluppano all’interno di un unica “culla” che li avvolge dolcemente.

In un certo senso, ripercorriamo il percorso inverso rispetto alla conoscenza acquisita per via “analitica”. Andiamo alla riscoperta, attraverso la percezione, di quel mondo invisibile ma ben presente, difficilmente oggettivabile scientificamente, non controllabile  ma individuabile affinando e sviluppando la nostra disponibilità all’attenzione nel cogliere il linguaggio di queste  forze “sottili” che sottendono alla Vita.

Abbiamo la possibilità di ritrovare la nostra armonia lasciando fluire questi due “mondi” opposti e complementari, il dinamismo “centrato” sull’Immobilità, l’attività “centrata” sul riposo….

Sin dalla nascita il “sistema sociale” a cui apparteniamo ci spinge a delegare questa  nuova “vita” ad un ente terzo, che molto spesso  si preoccupa di giudicarlo ancora prima di essersi formato.

I bambini sono portatori di “luce” e quando si manifesta un ostacolo a questa luce spetta a noi il compito di “ri-creare” questa “luce”. Possiamo “Conoscere” solo attraverso il “cuore”, embriologicamente il cuore si trova “davanti” agli occhi e al cervello.

E’ con il “cuore” che alleviamo i nostri figli…. Ritroviamo il coraggio di riportare alla luce quella piccola voce interiore, dolce e immobile, che ci parla….

la nostra “anima” è il “ponte energetico” tra le “dimensioni” spirituali e corporee dell’essere umano ( Jean-Jacques Crèvecoeur).

La Biodinamica

Eric Blechschmidt M.D., embriologo di fama mondiale, utilizza il termine biodinamica per descrivere i movimenti submicroscopici dei campi metabolici presenti nello sviluppo dell’embrione; questi “campi di attività dinamica” sono considerati l’espressione d’una geometria assoluta, che rappresenta il fondamento stesso della vita.

Il termine biodinamica significa che i movimenti materiali o fisici che caratterizzano lo sviluppo, sono generati direttamente dalle forze naturali o innate presenti in un organismo vivente.

La biodinamica è la storia o la scrittura del mistero embrionario.

 

Osteopatia  biodinamica

Lo scopo dell’osteopatia biodinamica è quello di cercare di comprendere la “potenza” e “l’intenzione” del Soffio di Vita attraverso la percezione diretta delle leggi naturali.

Il ruolo dell’osteopata, al più alto livello, è quello di trovare questa “memoria” di salute, onnipresente, e riconoscere la sua manifestazione e gli effetti positivi sulla persona. 

La seduta osteopatica in Biodinamica

si sviluppa attraverso:

  • la discriminazione sensoriale,  dei ritmi presenti e del “piano” in cui si manifestano
  • la sincronizzazione con il mondo naturale e le sue leggi rappresentate dalle forze innate della Respirazione Primaria e l’osservazione degli eventuali effetti.

Cos’è la Respirazione Primaria?

E’ una funzione naturale e vitale non biologica. Conosciamo le sue porte d’accesso, i suoi effetti e le sue manifestazioni, ma non possiamo controllarla; ne abbiamo solamente coscienza attraverso la sua Presenza nel momento Presente.

Principi terapeutici

  • il trattamento è focalizzato sulla “Salute” del paziente, e non sulla “malattia”
  • il Paziente ha la responsabilità principale della sua “Salute”
  • la base della scienza è l’osservazione
  • la tranquillità e la quiete come condizione necessaria
  • “non” appartiene all’operatore di “guarire” il malato; il suo ruolo è quello di “aggiustare” una parte o l’insieme del Sistema in modo tale che le “correnti vitali” possano riprendersi e irrigare le parti in difficoltà
  • trovare la “Salute” deve essere lo scopo dell’osteopata.

Cosa siamo?

L’essere umano nella sua totalità strutturale, funzionale e spirituale è il ricettacolo fisico del Soffio di vita.

Ogni materia proviene da una forza ed esiste per questa; dobbiamo, dunque, presumere l’esistenza, sotto questa forza, di uno “Spirito” Cosciente e Intelligente. Questo “Spirito” è la matrice di tutta la materia”.

Max Plank, 1944

 

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